frinisce il meriggio estivo come oro nel cuore
e sulla mia pelle beccheggia un nirvana ebro
tracimo come anelli di saturno in corsa senza soluzione di gravità gaudiosa
ma la mia arte preferita è alzarmi la mattina e vivere soltanto!
puntinismo sciente in condicio nadirale per atomo cadauno
dal sole alla bocca una sola curva eudemonica!
e tra gli orti e le nubi il dorso s’abbruna
e tra il dorso e la luna spuma l’iride ignuda
ogni labbro unto da un dio stringe tra i denti il suo sesso
tanto che ne fuoriesca l’universo come strale eiaculato
e così sussurro luccicanza di stella come farei con mille ciambelle scalze
ma senza toglierne il fiato da mille eterni di molecola
André Che Isse