nel momento che conto le stelle esistono
furia d’estasi in guscio infinito di noce
il petto come otre di vento ulisside
non siamo mai stati d’increato
e saremo dita vanite di nulla ranciato
ma tra le labbra suggo il tempo nel calice
siamo vasi di lune
racemi di cuori esangui
e sorriso di dio
André Che Isse