una riga argentata di saliva dalla bocca
dove la luna si specchia ebbra d’amore
il pensiero batte sull’ala
il fiato di un angelo tra i capelli
il lino bianco scaldato al sole
il cielo tra le gambe abbrunite
mi distendo nell’estate come un talamo perenne
come un aereo di carta in cui scrivere l’eternità di un bagliore
immoto quanto un querceto nel sole
con le mani calde di focacce
André Che Isse