la nuca nella notte più leggera delle impronte
scavalla sull’estasi con il passo scalzo che inventerà il giorno
divoro ciambelle inzafardato di luna
perché non so vivere senza la curva del braccio
narrami con la neve in gola di quando scelsi l’eclittica del sole
quando ti baciai così lentamente da veder crescere gli alberi di mele
e mi stupisco ogni volta aprendo gli occhi da un sonno trovarmi nel tempo
proprio lì dove ti avevo lasciata nel letto supina di stelle
mentre tesso il silenzio intabarrato d’amore proprio quando mi pettini il fiato
e quando apro una mano per principiare una danza sul palmo aggalli di rose
André Che Isse