il lusso di pensare con l’anima
il silenzio della pioggia prima della terra
equilibrano l’estasi esistentiva
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la curvatura tra l’attimo e l’eterno è l’ebbrezza dell’ala
così l’arco della bocca sorregge la via lattea!
e quando salgo i melograni i ginocchi fremono di stelle
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se la luna pensasse avrebbe il sapore dell’erba tagliata
quando arrovescio l’infinito m’adagio supino in un guscio di noce
così che l’abazia senza tetto come palla di vetro capovolta nevichi
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dal talamo la pioggia è sarabanda bachiana
il bizantismo del sole tra le persiane è sontuosa pavana elisabettiana
l’Esserci immoto sciente è passacaglia barocca per l’Essere
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André Che Isse