MI SONO PENSATO ETERNO

ho pensato ad un viaggio che non avesse fine
tra le mani tengo il sacco con la mia casa rimasta

ho invaligiato il cuore e la stanza dove albergava
la carta alle pareti è tramata liscia con le tue gote

sono partito scalzo sulla neve di tutte le stagioni
i ginocchi non smetteranno di danzare alla fine dell’universo

e se mi chiedessero di fare una scelta tra amare e amato
non avrei dubbio sull’amare senza ritorno perché i meli vanno verso il cielo

e quando le tue gote avranno i suoi occhi sulle pareti lisce
saprai che amare è la sola cosa che illumina le stelle

ho pensato a questo viaggio in cui vivo ora
e non vorrei essere se non qui dentro il mio fiato che ama le tue stelle da morire

André Che Isse

AMARMI E’ AMARTI

io sono neve stagliarsi di notte nel nero
schiena d’arciere per le stelle

poeta odoroso della tua schiena di luna
principe d’amore e otre dei tuoi baci

danzo la consapevolezza del cogito nel fiato
argomentando l’incantesimare genetico

sciogliendomi i capelli nel tuo sguardo
infilando la bocca nella tua di peonie bianche

André Che Isse

IL CILIEGIO SI ALLUNA NEVICANDO ROSSO

mi sono perduto dalla tua nuca alla polluzione del sole
il tuo sesso di pesca odorosa tra le mie dita ulissidi

ubriacami con i tuoi occhi e fammi sentire immortale
un battello di cipria sulle gote nel primo giorno del mondo

perché voglio sentire i tuoi piedi nella mia schiena d’arciere
e potresti arrivare tra due vite ma ti riconoscerei comunque

con la stessa cura con cui piego l’aria per metterla in tasca senza stropicciarla
come un bacio che t’imbavagli d’amore sul serio

come il tuo tallone nella mia bocca albeggiando saliva
quando sulle labbra sussurro capriole d’amore

André Che Isse

NAGIKO

Nagiko allungava le braccia nell’amore come avrebbe potuto fare un funambolo nel vuoto,in equilibrio di fronte al sole.
Lei sapeva che il sole e l’amore danno la vita,e nel suo taccuino di
monella,aveva disegnato il sole con le braccia,e il volto di
Edran
illuminato d’oro.
”Guarda Edran!” esclamò Nagiko aprendogli la
pagina come fosse il suo cuore stesso,come una palla che tu tiri per
gioco ma che ti aspetti ti ritorni ritirata,nella complicità serrata con
il tuo compagno di giochi preferito.
”Guarda Edran!”,mentre il volto di Nagiko si riempiva d’amore come il mattino più bello del mondo.
André Che Isse

COME UN SASSO PIATTO DI SPUMA SULL’ACQUA

la nuca nella notte più leggera delle impronte
scavalla sull’estasi con il passo scalzo che inventerà il giorno

divoro ciambelle inzafardato di luna
perché non so vivere senza la curva del braccio

narrami con la neve in gola di quando scelsi l’eclittica del sole
quando ti baciai così lentamente da veder crescere gli alberi di mele

e mi stupisco ogni volta aprendo gli occhi da un sonno trovarmi nel tempo
proprio lì dove ti avevo lasciata nel letto supina di stelle

mentre tesso il silenzio intabarrato d’amore proprio quando mi pettini il fiato
e quando apro una mano per principiare una danza sul palmo aggalli di rose

André Che Isse

CON LE TASCHE STIVATE D’AMORE

le persone che guardi dalla luna non sembrano così diverse tra loro
ma se le sfiori ascoltandone le voci cominci a distinguere le abitazioni odorose
e come per la forma degli alberi non troverai angoli uguali
ma poi ti fermi davanti ad uno sguardo che non scorderai mai più
e i pensieri prendono la forma di sculture tanto indimenticabili quanto vaporose
e non troverai mai più le persone che si vedono dalla luna qui tra le persone
distinguerai la stessa parola in mille fiori diversi
fino a sentire che nelle tue tasche un amore soltanto conosce i tuoi occhi

André Che Isse

TI LUCIDO LE ALI COL FIATO

quando apri gli occhi l’alba del mondo è lì di fronte a me
e mi fai fare il giro del sole mentre ti raccolgo dall’albero delle mele

potresti arrivare tra due vite ma ti riconoscerei comunque
e quando mi volterò ti bacerò fino alla fine del mondo

sarò come un angelo muto o un carro di sole
sarò ciò che sognavi prima di nascere

amandoti dalle dita alla luna masticando il tuo desiderio
perché cosa c’è nel buio se non i tuoi piedi scalzi di neve

le tue gote ricolme di zefiro
la tua schiena immersa di gardenie

che accarezzerò fino a che non mi avrai affogato d’amore
l’amore in cui siamo nati un giorno per non morire subito

André Che Isse