ma cos’è il giorno dell’uomo se non uno scampolo d’eterno?!
l’eterno stesso è l’argento sciente dell’attimo!
le dita nel barattolo delle curve fino in fondo
come l’idea dietro l’universo curvi l’elisio per sé
dove finisce l’universo saranno i ginocchi per primi a farne <<tana!>>
ma una danza ancora prima di tornare indietro in controluce di stelle
mille capogiri d’universo,mille gaudi in arcioni,due gote d’amore
prima di svaporare d’eterno come argento di fumo
se cammino la leggiadria è perché la coltivo in erbari
le mani sugli occhi per vedere la notte curvarsi d’amore
André Che Isse