se la curva del pensiero è filodarianna lunisolare ebro
la pelle dell’aria spuma inneità sui ciliegi vermigli
quando conosco architetto ipseità d’argento in proiezione dedalea
allora mi riempio d’idee inaurate come astri a prima notte del mondo
tanto quanto i mille vasai di dioniso plasmassero idee coi miei bracci danzanti
idee d’idee ignude come neve cade su prima neve
un palinsesto poietico frattale ulisside
un labirinto d’albume adamantino scalzo
dove alchimiarsi al mondo in curvatura d’arciere acrobata:
Equilibrio x Leggiadria³ = Estasi²
così l’algoritmo eudemonico inscrive se stesso in mezzo all’eterno
un frontisterio romito a scanni di nubi per sdipanare l’elica desossiribonucleica
André Che Isse