se non fossi mai esistito non potrei rinascere ad ogni risveglio
non potrei appoggiare il gomito nelle fragole
e neppure addormentarmi stivato d’amore
mi faccio abitare dalla pioggia come alberi di mele
e bisogna ubriacarsi di fenicotteri che incarnano il cielo
per appoggiare la fronte dei pensieri dove il ramo s’incurva di neve
dove finiscono le persone quando non le vedi più?
la domanda non è dove stiamo andando
ma che profumo hanno le rose argentate da dodici lune
i polsi legati nella schiena per usare solo labbra d’arance
e le stelle friniscono nelle nari quando ti mastico la bocca di baci
così da ascoltarti raccontarmi la spuma della notte
se non fossi mai esistito non potrei guardarti negli occhi
e farti sentire l’alba del mondo proprio sopra l’ipotenusa del cuore
il lato più lungo dell’anima
André Che Isse