INVITO PER LA MIA PROSSIMA MOSTRA ALLO ‘SPAZIO TADINI’ A MILANO 8.10.2014

André Che Isse

”La poesia degli dèi”

VERNICE E DANZA

MERCOLEDI’ 8 OTTOBRE ALLE 18,30 ALLO SPAZIO TADINI, Via Niccolò Jommelli 24 – 20131 Milano

http://www.spaziotadini.it/

ELOISA MANERA AL VIOLINO

16 QUADRI RETROILLUMINATI in esposizione fino al 25 ottobre

Senza titolo-1

”Quando nomino gli dèi il pensiero trama,tra i fili dell’ordito del mito,di Bellezza.
Il cucito della corda sulla tela intesse un bassorilievo se illuminata frontalmente,e al contempo la poesia di una vetrata se retroilluminata.
La luce che attraversa la pittura dal suo interno alchimia poesia.
L’artefice si fa alchimista:
la trasmutazione nell’oro della luce si fa epifania:
un’apparizione fisica della poesia…un incantamento iconico…
Narrare la forma trapassandola di luce è un po’ come accendere il nome agli dèi,quegli dèi che custodiscono il fiato nei vasi,incantano i querceti di mele,e danzano i gesti della creazione.

Quando principio una danza: il primo gesto del mondo,come prima poesia”.

André Che Isse

IL TAVOLINETTO DEI SOGNI

cosa sogna la luna?
i sogni degli amanti che sanno volare?
i passi di un pensatore color notte?
o soltanto l’argento riflesso nell’acqua di Narciso?

ti mastico le labbra perché odorano di luna
cerco la tua schiena innevata sotto le comete
e ho costruito una scala per arrivarti nel fiato

come sogna la luna?
senza mani in bicicletta nel sentiero bianco di sassi?
rubando i desideri delle querce?
o soltanto specchiandosi la chioma?

quando guardo la luna che ti è caduta in bocca
sognano i baci
e se potessi creare un mondo lo vorrei con 12 lune che ti sognano

André Che Isse

André Che Isse Il vasaio degli dèi per il tavolinetto dei sogni della regina Hatshepshut”Il vasaio degli dèi per il tavolinetto dei sogni della regina Hatshepshut”
120x60cm,carboncino su tela écru ,agosto 2014

IL CUORE NEGLI OCCHI

se lascio andare le mie mani si appoggiano sul cuore
quanto è immenso il sorriso d’amore
e non importa perdere i baci tra le nubi
quando nello sguardo s’infilano le stelle
quelle che profumano di cedro
quelle che fanno cigolare le ginocchia
e piangere al solo petalo di labbra
se lascio i pensieri respirare si appoggiano sul cuore
e non c’è luna più dolce che non sia custodita da lacrima innamorata
forse siamo nati nel cuore di una cometa
o forse siamo solo ginocchi alla deriva tra universi
ma col fiato che si appoggia sul cuore

André Che Isse

TRE CANOPI PER EDRAN

Gli chiesero di aprire la mano:
”Tre desideri potrai eternare sul palmo!”
Edran non lasciò scivolare altro tempo,già sapeva cosa avrebbe voluto portare con sé nell’infinito:
”Donatemi l’eternità del pensiero,
il tempo che non ha fine,
e che il mio fiato di seta non svapori nel nulla”.
”Hai fatto la tua scelta!
Ora plasma tre vasi per raccogliere i tuoi desideri,le tue mani d’artefice saranno custodi perenni…”
André Che Isse

”Il vasaio degli dèi per 3 canòpi d’Edran:  I. il canòpo del pensiero  II. il canòpo del tempo  III. il canòpo del fiato” 107x50cm ciascheduno,opera retroilluminata,agosto 2014

”Il vasaio degli dèi per 3 canòpi d’Edran: I. il canòpo del pensiero II. il canòpo del tempo III. il canòpo del fiato” 107x50cm ciascheduno,opera retroilluminata,agosto 2014

PIEDI SULL’ACQUA

la bocca si appoggia sul giorno
proprio prima che tutto svapori
e se riesco a guardare più in fondo
ad afferrare il tempo prima che tocchi la luna nel pozzo
e a percorrere scalzo l’oceano
allora i mondi usciranno pazzi sui palmi
lasciando le stelle nel cuore
lasciando la saliva nei baci
proprio tra le labbra e l’amore

André Che Isse

CINQUE TAVOLINETTI PER LA REGINA HATSHEPSHUT

I vasi che la regina Hatshepshut ordinava ad Edran,vasaio degli dèì,possedevano due qualità:
I. Custodi Esoterici,racchiudevano la quintessenza concettuale degli dèi,nonché l’archè,origine delle cose;
II. Ostensori Essoterici di Forma,forieri di bellezza,sculture aurorali della curva:
quando la regina curvava il braccio principiando una danza nella sala delle stelle,senza soffitto e dal pavimento di sabbia nera,seguiva il ventre dei vasi;
quasi che le mani di Edran a plasmare la creta si unisse al moto di regina;
è possibile che Edran fosse per la regina Hatshepshut l’amante segreto più ineffabile…

André Che Isse

”Il vasaio degli dèi per 5 tavolinetti della regina Hatshepshut” 107x50cm ciascheduno,opere retroilluminate,agosto 2014

”Il vasaio degli dèi per 5 tavolinetti della regina Hatshepshut” 107x50cm ciascheduno,opere retroilluminate,agosto 2014

I VASI DEL TEMPO

Le piaceva accarezzare il tempo,ingraziarselo col miele del fiato.
Il tempo ama chi ama il tempo.
E la regina Hatshepshut al tempo dedicava l’attenzione del pensiero:
quando l’atomo trama l’istante,la regina è lì:
sella la topografia della storia:
il suo fiato mentre fiorisce di rose allunga le dita ai pensieri:
lei siede sul trono proprio quando il sole le apre la bocca.
Ed esiste un quanto della tessitura del tempo in cui l’Uomo può catturargli la fragranza d’eterno.
E la regina Hatshepshut dal vasaio degli dèi si era fatta fare due vasi:
”Vasaio Edran! voglio che voi ci creiate due contenitori per rinchiudere il tempo:
nel primo vi albergherò tutto il tempo del mondo,e dal secondo berrò gli atomi d’eterno”…

André Che Isse

 

”Il vasaio degli dèi per l' VIII tavolinetto della regina Hatshepshut” 107x50cm,opera retroilluminata,agosto 2014

”Il vasaio degli dèi per l’ VIII tavolinetto della regina Hatshepshut” 107x50cm,opera retroilluminata,agosto 2014

I VASI D’AMORE

Si racconta che in certe notti la regina Hatshepshut potesse scorgere una seconda luna.
Erano notti profumate dalla pelle dei suoi amanti:
la regina adorava dipingerli d’olio di cedro,dalle dita dei piedi ai talloni,dai talloni ai ginocchi,dai ginocchi al ventre,al petto,alle spalle,e dal collo alle guance polite dal vento del deserto.
La fragranza della pelle così massaggiata da mani di regina si mischiava al fiato dell’eccitazione,le bocche aperte sull’incenso profuso nella camera per l’amore lasciavano la loro forma per un istante nell’aria densa,che ad un voyeur sarebbe apparsa un’alcova tappezzata da un broccato di bocche.
Si racconta che in quelle notti,congedato l’amante,la regina Hatshepshut disponesse su di un tavolinetto d’ebano antico,due vasi:
in quello più piccolo a forma di goccia travasava l’amore,mentre nel grande vaso calava la luna dal soffitto aperto:
ma non era la vera luna,che continuava ad argentare la nube d’incenso sopra il talamo,era una luna nuova sorta dal suo fiato,una luna dolce come mille datteri tra le labbra…

André Che Isse

André Che  Isse Il vasaio degli dèi per il VII tavolinetto della regina HatshepshutAndré Che Isse
”Il vasaio degli dèi per il VII tavolinetto della regina Hatshepshut”
107x50cm,opera retroilluminata,agosto 2014