L’ULTIMO GOMITO DELL’ESSERE

ali grandi come la prima idea della ruota

dalle stelle l’odore della notte sa d’erba tagliata al meriggio

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sovra luccicanza di lemmi il cielo è più blu perché lo si può nomare

l’onomaturgia del guardo transverbera la chiaria del logos

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così giunsi ove tutto s’eterna e la curva d’alma ispessita di sole

l’Essere flanella l’Esserci come l’ebbrezza l’eterno

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conosco l’attimo sciente e il muro giallo del sublime meriggio

guardami fin dove la danza disveli l’ultimo gomito dell’Essere!

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scivola intanto il clinamen epicureo sull’ipotenusa aurale

non è stupefacente auscultare la pioggia dal decubito dell’Esserci?!

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tambura il cielo spuma d’argento di mari

ove silenzio intavoli radiazione cosmica di fondo col barocco madido di gocce

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André Che Isse

I 4 CANOPI TRASCENDENTALI PER L’ETERNO RITORNO DI ZARATHUSTRA

André Che Isse

I 4 CANOPI TRASCENDENTALI PER L’ETERNO RITORNO DI ZARATHUSTRA:

I. il canopo del cuore

II. il canopo del cogito

III. il canopo dell’alma

IV. il canopo di voluttà

209,5 x 264 cm

(209,5 x 66 ciascheduno)

tempera da muro,ruggine,vernice lucida finale,matita

corda cucita su misto cotone

OPERA RETROILLUMINATA

novembre 2021

STIVARSI DI STELLE!

sfilo i pensieri dall’orto ordito

pensieri che guardano se stessi nascere

idee ingemmate per suità eternale

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ti ho vista dormire in una rosa dietro l’universo

la curva del sonno aveva la stessa sostanza del mio braccio d’arciere

il silenzio dei sogni di notte rimane odoroso

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allineo i pensieri come pianeti numinosi

così che tutti gli accadimenti siano in sublimità

ogni attimo avrà la giustezza di curvatura eudemonica

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stivarsi di stelle!

tracciarne luccicanza silente

e illeggiadrirsi d’ebbrezza elisia

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André Che Isse