attraverso il giorno come una pelle di fiato
scalzo sulle parole
mentre i ginocchi raccolgono pensieri sull’albero
dove la bocca si stiva di luccicanza
tanto che i passi danzino l’epos sidereo
l’aere curvata d’angoli nel gomito
eccomi dunque nudo di luce
dorso chiaroscurale di sole attraversato da coda di cometa
ma ci sono parole che cadono in gola come dove cade il mare
e parole che salgono le nari come neve che torna alla luna
ma sono quelle che si suggono senza masticarsi,il punto di fuga rinascimentale
dove essere ha l’incarnato delle parole
André Che Isse