mi concentro dove i pensieri cadono ebbri in piedi
e si arrampicano sugli alberi che crescono dietro l’universo
scelgo code comete con la stessa materia del tuo crine
e le guardo attraversarti il dorso fino alla foce delle natiche
se mai fossimo stati di nulla non mi perderò più di un solo fiato
non aspetterò il giorno prima di morire per capire dio
ci fu un tempo in cui l’atomo non aveva scapole
ma ora i sogni trapassano il cuore del sole coi talloni d’arciere
e quando attraverso il labirinto mi voglio perdere d’eterno
tanto quanto le gote dell’infinito
tanto quanto un pozzo traboccante di baci
a labbra socchiuse tanto da cadervi la prima neve del mondo
André Che Isse