QUANDO EDRAN SI AMMUSA NELLA NUCA DI NAGIKO

Nagiko non conosceva ancora come il fiato può tuffarsi dalla nuca,fino a quando Edran non appoggiò le sue nari sotto la sua lunga chioma lucente,proprio dove nasce il dorso.
Il respiro di Edran allungato dal profumo del collo di Nagiko,le entrava nella sua pelle di neve,e per la prima volta i suoi pensieri di fanciulla diventavano il desiderio delle stelle.

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Nagiko si perdeva nello sguardo di Edran:
come Alice che cade nel buco,Nagiko si sentiva risucchiare in un tubo che saliva alla luna,e dall’altra parte un albero di mela,una soltanto,e tra i rami Edran aveva costruito il talamo di Ulisse.
Nagiko dal tu
bo cadeva nel letto facendo sorridere le stelle; facendo gonfiare il cuore innamorato di Edran.
E Nagiko si perdeva nello sguardo di Edran per ritrovarsi allunata mangiando una mela tra i palmi in giulebbe di Edran.
André che Isse

L’AMORE HA SEMPRE I PIEDI NUDI

vorrei trovarti dentro una lacrima
quando il cuore fa due volte il giro dell’universo

raccogliere la mia commozione in un cesto da giardino
e donartela prima di incontrarti la prima volta

aspettare le tue labbra come si aspetta l’estate
assaggiate sull’albero per mangiarti il riflesso delle stelle

so che quando il tuo sguardo mi sfiorerà il pensiero
ti riconoscerò da dietro la luna

ti riconoscerò dai sogni che pettinano la tua chioma
quando scalzo nella tua schiena sorgeremo d’amore

ti sei appena voltata di scatto pensando di trovarmi
devo solo togliermi i sandali e sarò lì da te

André Che Isse

VERNISSAGE & PERFORMANCE

André Che Isse

”IL PRIMO GIORNO DEL MONDO”

VERNICE & DANZA

domenica 11 ottobre ore 19

Achille Succi: clarinetto basso

STYLING ARREDA

via Matteotti,16 SASSUOLO (MO)

André Che Isse Invito 11.10.2015 FB

Perché il primo giorno del mondo? Forse è solo la sensazione che m’investe ad ogni risveglio da un sonno: apro gli occhi e m’incantesimo di essere, e in quell’istante è come se tutto nascesse per la prima volta,con la stessa meraviglia del primo bacio mai dato; e guardarsi le mani che fendono molecole d’aria appena cadute dalle stelle,e commuoversi della grande opportunità di giocare a vivere. Ecco: ”Oggi è il primo giorno del mondo!” con la gioia nel cuore,e le lacrime che lucidano le ali.
 
Immagina ora un uomo nudo con le ali: sta guardando il mondo per la prima volta,lo sta guardando nel suo primo giorno,lo sta guardando dal punto più alto della terra,dal punto più vicino alle nubi. Il suo sguardo si riempie di meraviglia,e le lacrime gli lucidano le ali. C’è solo lui e la terra immensa sotto i suoi piedi,ma nel suo cuore già abitano tutti i fiati che faranno l’amore sugli alberi. Immagina lo stesso uomo ancora sulla vetta del mondo,vestito dai riflessi delle stelle,non ha più le ali,ma può volare baciando l’amore,e sorride a te che nasci dal suo cuore proprio ora assieme al primo giorno del mondo.
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E le mani,così importanti nella mia danza:
con le mani disegno il mondo;
le mani disegnano la mia danza;
le mani sulla tela sono lo stesso gesto che dipinge il mio pensiero che come un vasaio modella il mondo.
Con le mani il mio amore mi raccoglieva le gote per baciarmi stretto senza lasciarmi andar via.
Le mani,così importanti nella mia pittura.
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Forse le luci che da dietro le mie tele illuminano la pittura,sono la stessa luce dietro i miei occhi che guardano imparadisati il mondo.
E come il mondo mi attraversa gli occhi tuffandosi nel mio cuore stupito,così come una vetrata la luce attraversa il gesto della pittura,lo stesso gesto nato dal cuore.

SOGLIO ETERNARMI DURANTE IL GIORNO

se ti dicessero che puoi vivere per sempre
il primo giorno faresti colazione su 12 lune

entreresti nel mattino scalzo come nascita di stella
e coi palmi in bocca li riempiresti d’eterno

se mi dicessero che vivrò per sempre
correrei al parco a veder parlare le nubi

ma il giorno può essere infinito anche di fronte al nulla
basta infilare i gomiti nelle pieghe molecolari e morderne i ginocchi

e se mi infilo il fiato fino ai talloni posso tornare con l’universo in bocca
come soglio quotidianamente eternarmi

mi infilerò in una goccia di neve come in un cavallo di Troia
per sedermi dove le nubi pensano di baciare le mele in bocca

André Che Isse

EUDEMONIA TRA LE MIE DITA

ho raggiunto il cuore di dio infilando il gomito nelle stelle
sapessi tu come amo accorgermi i ginocchi nella luna

ora è il momento di eternare gli occhi mentre saporo d’infinito
un arciere che scocchi se stesso dietro l’universo

mi piace pensarti là fuori non conoscendo ancora il nostro incontro
non conoscendo ancora come la tua chioma veste il tuo dorso

e come io ti vestirò i bottoni nella schiena
mentre arrossiranno le tue gote tra i giochi

sul mio palmo ora raccolgo tutta la materia dei sogni da cui nacqui
fino a quando allunato di baci non porteremo a passeggio le nubi

André Che Isse