ho raggiunto il cuore di dio infilando il gomito nelle stelle
sapessi tu come amo accorgermi i ginocchi nella luna
ora è il momento di eternare gli occhi mentre saporo d’infinito
un arciere che scocchi se stesso dietro l’universo
mi piace pensarti là fuori non conoscendo ancora il nostro incontro
non conoscendo ancora come la tua chioma veste il tuo dorso
e come io ti vestirò i bottoni nella schiena
mentre arrossiranno le tue gote tra i giochi
sul mio palmo ora raccolgo tutta la materia dei sogni da cui nacqui
fino a quando allunato di baci non porteremo a passeggio le nubi
André Che Isse
Molto bella
Grazie…senza corona mi sovviene quando scrivo ”a piedi scalzi”:
Veri nella Poesia del Fiato…