André Che Isse
LA LUCE DELLE IDEE
Performance
alla tastiera Francesco Ferrari
Personale a Space Gallery
Modena, 19.11.2022
EVENTO:
giovedì 15 ottobre 2020
ore 19
André Che Isse
“La Curva Ebra dei Fiori”
VERNISSAGE & DANZA
modena
corso duomo
GUSTO PREMIERE
ci sono notti allungate come la tua chioma che vestono la schiena d’amore
sono come un cesto di baci versato dalla nuca
e notti che nereggiano un fiato denso quanto il fondo di un oceano
dove potresti morire mille volte e guardarti morire senza dio alcuno
morsicarti le labbra per intenerire un circolo d’angeli
e urlare nubi di piombo
ma nella segreta della notte un filodarianna da prima del mondo
prima che le tue dita potessero conoscere la mia bocca bagnata
prima che un lotofago disteso sul mio letto sognasse l’uovo dell’universo
dove l’albume dei pensieri spuma i tuoi occhi di luce
ci sono notti che non finiscono con il giorno che eternano nelle stelle
e tu rimani sospeso d’amore per sempre,per sempre eiaculato d’amore
André Che Isse
André Che Isse
”IL LOTOFAGO PREADAMITICO”
74x208cm
opera retroilluminata
febbraio 2016
André Che Isse
”IL PRIMO GIORNO DEL MONDO”
VERNICE & DANZA
domenica 11 ottobre ore 19
Achille Succi: clarinetto basso
STYLING ARREDA
via Matteotti,16 SASSUOLO (MO)
André Che Isse
DISEGNARE LA LUCE
-11 tele retroilluminate-
14 marzo alle ore 19,00
Spazio Libero 8
Via Alzaia Naviglio Pavese 8
MILANO
vernissage con performance danzante di André
Eloisa Manera al violino
Chiusura mostra 27 marzo 2015
A cura di Dott.ssa Adriana Cristina Rota
ShowroomSpazio Libero 8 via Alzaia Naviglio Pavese, 8 20142 Milano
Orari di apertura martedì – domenica dalle ore 15.30 alle ore 20.00
Arting159
La luce nei lavori di Piero Sanna e di André Che Isse
Arting159 apre la stagione primaverile con l’esposizione delle ceramiche di Alberto Burri, ricerca artistica che lo vide impegnato negli anni Settanta, dello stesso periodo, una sua tela di piccole dimensioni, e il Violino di Fernandez Armann del 1979, ai quali si uniscono i Fragments Installations dello scultore Piero Sanna. A introdurre il pubblico nella sala espositiva sono le pitture retroilluminate di André Che Isse. Il vernissage si apre con la performance danzante di André, sulle note classiche della violinista milanese Eloisa Manera, c/o Spazio Libero 8, in Via Alzaia Naviglio Pavese 8, il 14 marzo alle ore 19,00.
La mostra unisce i lavori di due artisti italiani contemporanei, le sculture astratte di Piero e le pitture figurative di evocazione classica di André. L’elemento accomunante è la luce, che dà vita ed esalta sia le caratteristiche proprie della materia organica scelta dal primo, sia le forme e i colori utilizzati dal secondo.
Le installazioni scultoree si presentano come totem. Sono assemblage di materiale di scarto (legno, vetro, ferro), che Sanna crea e modella secondo l’ispirazione del momento, dando vita a delle composizioni astratte soggettive. Sceglie il legno, col quale sviluppa blocchi tridimensionali verticali e orizzontali, ne sfrutta le caratteristiche fisiche, quelle di reazione alla combustione, l’annerimento, con l’esaltazione visiva dell’effetto craquelure, incorpora poi pezzi di vetro e di ferro, in alcuni una traccia di colore d’oro o d’ocra scuro, il tutto amalgamato in una colata di resina, la cui opacità, impregnata di luce, emana una trasparenza evocativa. L’intera scultura è lasciata allo stato primitivo, povero nella sua matericità, e mediante un sapiente gioco chiaroscurale, Sanna realizza delle installazioni vibranti. I critici hanno colto richiami stilistici all’informale europeo (J. Dubuffet, A. Tapiès), nonché alle fusioni e combustioni di Alberto Burri, così pure hanno ravvisato un confronto con le traversine di binario metalliche e carboniose di Kounnelis. La sua poetica è quella di far rivivere quei materiali nobili in disuso, impregnandoli di colore, luce e trasparenza. La sua sperimentazione creativa avviene mediante l’utilizzo di questo materiale organico, naturale, prodotto della Madre Terra, nonché materiale duttile. Nel corso della storia dell’evoluzione umana, fin in età primitiva, si è scoperta la sua potenzialità di combustibile, di realizzazione di cimeli, poi adottato nelle costruzioni edilizie e nell’arredo, ora nuovamente riadoperato nelle sperimentazioni artistiche di Sanna secondo il concetto del riciclo, vicino alla tematica della sostenibilità dell’ambiente, questione cara al prossimo evento internazionale di Expo 2015.
Se Sanna si avvale della luce per rivelare la trasparenza naturale della resina, André invece con la luce frontale esalta le forme e i monocromi degli stessi soggetti pittorici di stampo classico (danzatori, mani, vasi). André usufruisce anche di un’illuminazione artificiale che, posta sul retro delle tele, dà risalto al tratto lineare e alle stesure pittoriche. Grazie alla retroilluminazione André riesce a svelare l’anima delle sue creazioni e la visione diviene pura epifania d’immagini. Disegnare la luce è la filosofia dalla quale si sviluppa la ricerca dei suoi recenti lavori pittorici, quella luminosità tramite la quale le forme respirano, si muovono e si svelano. Sono creazioni che nascono da un profondo rapporto tra mente, corpo e anima. André unisce l’espressione della danza contemporanea di ricerca all’attività pittorica. Ha scelto la corda, cucita sulla tela, quale strumento per la rappresentazione del tono muscolare, attraverso la quale e secondo il principio di costruzione geometrica, dal tratto lineare, sapientemente ricrea quella plasticità corporea e quell’armonia di movimento che caratterizza il danzatore. Egli stesso afferma “ho creato una danza d’immagini pittoriche,…un filo d’Arianna che annoda e tesse la mia danza alla tela”. Il profondo connubio tra danza e pittura sarà osservabile in live durante la serata di apertura.
Gli chiesero di aprire la mano:
”Tre desideri potrai eternare sul palmo!”
Edran non lasciò scivolare altro tempo,già sapeva cosa avrebbe voluto portare con sé nell’infinito:
”Donatemi l’eternità del pensiero,
il tempo che non ha fine,
e che il mio fiato di seta non svapori nel nulla”.
”Hai fatto la tua scelta!
Ora plasma tre vasi per raccogliere i tuoi desideri,le tue mani d’artefice saranno custodi perenni…”
André Che Isse
Le mani, il loro movimento, la loro simbologia, sono per l’artista una parte importante del corpo, più del volto. Le dita, l’articolazione del polso, la prensione e la relazione tra di esse sono l’espressione di un linguaggio che non tradisce.