se ogni istante è giro scalzo di universo
posso sentirmi i bracci ala della luna
e bisogna infilare i diti nel sole per conoscersi di stella!
omini aurati d’idee ad arco ebro
perché la curva di gaudio sia piega leggiadra sciente
quando arcando l’elisio si attraversi l’ipseità ebra
così che danzando le parole si forgino le nubi barocche
macchine volanti da infilarsi come una camicia icaria
ma se l’estasi eiacula allunata ignuda, il gaudio s’india aggallato di sole
tanto che balocchino di risa gli scribi assisi in china d’argento
allora ostesi l’anima per abbrunirla di stelle
abbacinato d’eterno in un guscio di noce
André Che Isse