coi ginocchi affogati nell’oro tracanno l’estate
in girotondi di seità ebra a curvatura di risa giallo van gogh
e l’amore scende le scale nel mezzo elicoidale dei fiori
proprio all’orlo dei baci sull’orizzonte degli eventi scalzi
ho raccolto il mio tempo e l’ho curvato come fiore in un vaso
così che nubi forgiassero l’ansa dei bracci leggiadri
quando ancora l’oro profumi la curva della notte
così l’arcadore di stelle vestito piega di risa la luna
poi contai i passi dal giardino alla fine dell’universo
e sempre la somma dava uguale a quelli di casa
allora conoscevo l’ipotenusa dell’anima!
il lato più lungo dove scivola il cuore
André Che Isse