ho inseguito la luna pedalando lentamente, lentamente
non so ancora perché ne sia follemente innamorato
ma del resto l’amore ha la stessa fragranza dell’Essere
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e quando la lunghezza del fiato ha la stessa misura dell’Essere
prima che l’ala curvi l’aere l’idea nel pensiero ha già trovato se stessa
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allora equilibro i bracci sul filodarianna dell’Esserci
e posso tracannare l’elisio a garganella nel noumeno immoto
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ecco perché m’infilo nell’attimo come una camicia eternale al meriggio
e stivo atomi come biglie in tasca per auscultarmi incioccare ebra ipseità
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se l’attimo è la coscienza dell’orto intestino
ogni gesto sarà la misura dell’Essere nell’eterno ritorno eudemonico
che da ora all’astragalo oracola l’aseità scevra
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André Che Isse