L’ANTIPODISTA IN ESSERE

in tasca ho sempre con me una luna diurna

perambulo alberi capovolti abbaruffando i pensieri di eterno

inzafardato d’elisio increato

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ho una piccola scatola dove tengo l’infinito

una più grande per l’attimo

quivi a mezzodì passa un veliero

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ora che ho imparato a danzare il pensiero

posso curvare l’idea scalza sui fiori

mantecando tutto nell’essere e basta

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ogni gesto attraversato dal cogito è origine del mondo

e quando arco il braccio principio lo spazio poietico

nel mio acquaio di basalto lavo le fragole

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André Che Isse

AGRIMENSORI AGLI APOGEI

dal pensiero all’ala traverso la sostanza del disio

così coltivo aulentissima l’ipotenusa dell’aria per il cogito

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cos’è lo spazio se non dove io possa curvare il mio braccio d’arciere!

e giustapporvi bellezza ed orfismo al guardo elisio

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allora avrò bisogno di parole che dipingano l’aria quando respira!

parole più bizantine della luce dorata al meriggio

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collezionando l’attimo perché è dove esistiamo sul serio

dove l’esserci guarda l’essere e basta

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così creo per materiare l’ala equilibrando i bracci al disio dell’alma

con la stessa sostanza di suità sciente

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ora! dardeggio poiesi come dima agli apogei!

scalzo sul dorso d’universo danzo

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André Che Isse