ho danzato in segreta di rose vermiglie consertando i sepali coi bracci
così che un dedalo fosse il mio nartece aulentissimo
e ne curvai per 12 lune coi bracci la gentilezza dell’aria su filodarianna oro
alzando i bracci nel silenzio delle ali in giallo di stella
che archino l’ulisside a primo uomo chimerizzandone il mondo in iridi al miele
mi sono ubriacato di pieghe barocche sull’orizzonte degli eventi
così tanto da girotondare due volte l’eterno coi bracci