ERGO EBRO
*
equilibro i pensieri
quelli odorosi di erba tagliata
un quartetto di schubert
*
sfilo i pensieri dall’orto ordito
pensieri che guardano se stessi nascere
idee ingemmate per suità eternale
*
ti ho vista dormire in una rosa dietro l’universo
la curva del sonno aveva la stessa sostanza del mio braccio d’arciere
il silenzio dei sogni di notte rimane odoroso
*
allineo i pensieri come pianeti numinosi
così che tutti gli accadimenti siano in sublimità
ogni attimo avrà la giustezza di curvatura eudemonica
*
stivarsi di stelle!
tracciarne luccicanza silente
e illeggiadrirsi d’ebbrezza elisia
*
André Che Isse
sono ebbro di pensiero scalzo come un meriggio estivo
se si potesse vedere tutto il pensiero da sempre pensato!
ho una commozione particolare per la polvere di pensiero
come oro di luce se ne sta appesa al nulla per l’incanto dei meriggi
la raccolgo in canestre come creta per mani di vasaio
saranno presto idee dopo averle sognate abbastanza
ma da dove entrano i pensieri? o sono tutti già nati nella testa?
erano forse prima dell’uomo prima delle cose prima degli dèì?
forse si sono dovuti esplodere universi per albergare il pensiero
e noi che ne siamo stivati ci sembra cosa comune di poco conto
mi lascio trapassare dal pensiero come sebastiano da strali di sole
e non so mai veramente se l’estasi delle idee mi conosceva prima che nascessi
André Che Isse
mi concentro dove i pensieri cadono ebbri in piedi
e si arrampicano sugli alberi che crescono dietro l’universo
scelgo code comete con la stessa materia del tuo crine
e le guardo attraversarti il dorso fino alla foce delle natiche
se mai fossimo stati di nulla non mi perderò più di un solo fiato
non aspetterò il giorno prima di morire per capire dio
ci fu un tempo in cui l’atomo non aveva scapole
ma ora i sogni trapassano il cuore del sole coi talloni d’arciere
e quando attraverso il labirinto mi voglio perdere d’eterno
tanto quanto le gote dell’infinito
tanto quanto un pozzo traboccante di baci
a labbra socchiuse tanto da cadervi la prima neve del mondo
André Che Isse