L’ULTIMO GOMITO DELL’ESSERE

ali grandi come la prima idea della ruota

dalle stelle l’odore della notte sa d’erba tagliata al meriggio

*

sovra luccicanza di lemmi il cielo è più blu perché lo si può nomare

l’onomaturgia del guardo transverbera la chiaria del logos

*

così giunsi ove tutto s’eterna e la curva d’alma ispessita di sole

l’Essere flanella l’Esserci come l’ebbrezza l’eterno

*

conosco l’attimo sciente e il muro giallo del sublime meriggio

guardami fin dove la danza disveli l’ultimo gomito dell’Essere!

*

scivola intanto il clinamen epicureo sull’ipotenusa aurale

non è stupefacente auscultare la pioggia dal decubito dell’Esserci?!

*

tambura il cielo spuma d’argento di mari

ove silenzio intavoli radiazione cosmica di fondo col barocco madido di gocce

*

André Che Isse

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