scrivo eoni coi carboni dei bracci
e curvo l’aere d’idee per inventare multiversi
così frinisco d’esserci!
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quando indico la luna ci sono già caduto dentro
dove sono è dove sarò dietro l’universo adesso
e sui palmi soppeso già melagrane arrossite d’ebbrezza
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ogni gesto ch’io danzi è custode noumenico d’equilibrio
a cui tolto il narrabile addivenga già stereometria teurgica
psicostasia eudemonica dell’Essere
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così bastevole sarà l’angolo di un polso come astrolabio numinoso per i sogni
quelli che materiano i ginocchi d’idee
quelli che non vanno più via dalle ali
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André Che Isse