mi sono perduto dalla tua nuca alla polluzione del sole
il tuo sesso di pesca odorosa tra le mie dita ulissidi
ubriacami con i tuoi occhi e fammi sentire immortale
un battello di cipria sulle gote nel primo giorno del mondo
perché voglio sentire i tuoi piedi nella mia schiena d’arciere
e potresti arrivare tra due vite ma ti riconoscerei comunque
con la stessa cura con cui piego l’aria per metterla in tasca senza stropicciarla
come un bacio che t’imbavagli d’amore sul serio
come il tuo tallone nella mia bocca albeggiando saliva
quando sulle labbra sussurro capriole d’amore
André Che Isse