se ascolti tra le pieghe dove sembra non accadere nulla
appoggiando i pensieri senza remi dove ancora non hanno rubato il fuoco
c’è più di un capannello di dèi e più di angeli in tazza grande
un monocromo di fiato scalzo
solo il battito del proprio cuore come un tamburo prima dell’universo
un solo sguardo d’amore increato
se mai esplose il cuore di un dio per principiare lo spazio e il tempo
fu per innamorarsi delle stelle e degli occhi che si perderanno in esse
solo per potersi coricare in quello sguardo un dio creò l’universo
e un dio è un dio per voler servire
e come lui ti bacerò i ginocchi che salgono alle stelle e le tue scapole di neve
quelle che fecero innamorare un dio
quelle che mi fecero innamorare delle stelle che ti stivano gli occhi di stupore
e delle lune che ti nevicano il dorso su cui mi lascio supino d’impronte
di dita come quelle di un dio che sono fatte per servire le stelle e il tuo fiato
André Che Isse
André Che Isse fotografato da Rosario Santimone
live performance 11.10.2015