ho costruito una serra per l’ebbrezza
mentre fuori dal finestrino le stelle sono ubriache
se metto i ginocchi nei fiori scalzi i talloni uniscono i punti di fuga
e con le dita traccio i cerchi misteriosi alle spalle di rembrandt
il gioco è bello se posso sentirlo eterno
e se non riesci a baciare per un’ora senza mai staccarmi la bocca
non voglio iniziare a conoscerti per sempre
nel tuo sesso madido di neve voglio raccogliere mele
e sugli alberi legare i desideri ai rami
c’è una dorsale che passa dietro l’universo
ci appoggio le labbra nella notte fino alla fine del mondo
André Che Isse
André Che Isse
”Il tascapane di Ulisse”
76×59 cm
creta dipinta cucita su velluto nero
luglio 2015