dalla gola alle labbra un solo segmento d’amore
e se distendo l’arco del piede posso arrivare alla luna
siamo custodi di orizzonti uno per nari
il fiato lungo assieme ai meli il fiato breve dello sguardo
quando punto il gomito come gnomone per misurare la terra
la proiezione dell’anima si perde nelle stelle
e non so dire se ci sono stato il primo giorno del mondo
o se ancora corro soltanto sul filodarianna dei dadi lanciati da un dio
ma quello che abbiamo ci basterebbe a eternare i ginocchi
ad apparecchiare dietro l’universo il sorriso ulisside ebbro
c’è un incontro scritto tra due bocche come collisione tra pianeti
dalle labbra fino alla gola del cuore un solo bacio immortale
André Che Isse