quando stendo un braccio scrivo l’universo
un ramo ingemmato di stelle nelle nari di uno scriba
un orizzonte dove cade il mare e svapori lo sguardo
mille i nomi delle nubi tra le mani di un vasaio
la tua bocca nelle neve aperta come un pozzo
ogni istante rinasco imparadisato dietro l’universo
c’è un angolo ebbro dove si sniffa il fiato
è come invaligiare la neve come diamanti
ma da ora ti bacerò soltanto sulla luna
sarebbe così bello riuscire a creare senza mai mostrare
solo la lunghezza di un braccio in una stanza dietro la luna
seduto in cima all’albero più lontano dal mondo
André Che Isse
André Che Isse fotografato da Rosario Santimone
live performance 11.10.2015