TRE FIORI DI LOTO SACRO IMPARADISATI SOTTO LA LUNA

CAPITOLO I

La sua chioma lucente cioccolato della notte si stagliava dalla federa nera per realità,era così vera da far impallidire i sogni quelli creduti reali,vivida fronde nata dietro la luna.
Edran poteva raccogliere intere notti a guardarla luccicare:
lui sentiva il fondo dei suoi occhi chiusi dal sonno come mille giardini d’estate,
la inseguiva tra i fiori di loto sacro,come fosse una regina dell’antico egitto scolpita nella pietra del suo folle amore.
E Nausicaa dormiva.

La scena potrebbe essere pensata dallo scrittore nel suo letto nero,una zattera dietro l’universo:
dove il pensiero è l’universo stesso,o forse dove scavallano le anime libere dal corpo.

Edran spesso si domanda nel cesto dei suoi stupori dove vada Nausicaa mentre lui la guarda dormire:
”Dove sei mio amore? quali luoghi stai albergando mentre ti vorrei baciare la nuca fino ad affogarne le nari?”

Ma anche quelll’attesa di nascita amorosa,l’alba di Nausicaa,colorava il cuore di Edran come le gote di un monello che per la prima volta salisse sull’albero più alto della sua estate più incantevole.

Qui,ora,un dio o meglio un angelo potrebbe avvoltolare le due teste d’amanti in una seta oltremare,stretti in un fiato osmotico di cedro.

André Che Isse

André Che Isse 3 fiori di loto imparadisati sotto la luna

André Che Isse
”3 fiori di loto sacro imparadisati sotto la luna”
150x40cm
opera retroilluminata
gennaio 2016

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