acrobata sulla bellezza
per ali un cuore scalzo
il dorso della mano sul palmo come nido per ginocchi
un appoggio per salire il mondo
sull’esile stele solstiziale d’albume
nel calice fragile d’eterno
quando il volo sfrigola sul primo suono dell’universo
come pietra focaia sulla radiazione cosmica di fondo
coi ginocchi di dioniso come i miei di gru
pietre angolari di vascello dietro la luna
un palpebrare d’ali
nartece di nuche rosse
André Che Isse