se potessi cavalcarti i capelli d’afrodite lungo le code dell’universo
un cantiere di comete nel tuo fiato per attraccarvi velieri di spuma
una stanza del vento nel mio cuore a raccoglierti le paglie di luce
tono su tono come bocche di sesso sugli occhi del tuo riso
se i pensieri avessero le palpebre per stupirsi
le dita alle nari come conchiglie custodi d’oceani
c’è una curva nella schiena che porta alle stelle grommate tra i gomiti di dioniso
perché tra la luna e il sonno dei fiori disteso divoro fichi
André Che Isse
André Che Isse fotografato da Rosario Santimone
dicembre 2014