nomino le cose a piedi nudi
lasciandomi stivare la bocca di stelle
raccolsi alberi e mi riempii le tasche
con occhi ancora di 12 lune bianche
lancerò un sasso piatto sull’acqua per raccoglierne i cerchi
in una scatola da giardino
ma quando scavallo sul cogito
i fiori non pensano al peso della neve
e anche senza fare nulla ho già riempito il mondo guardandolo
gli occhi convento di fiori
un atomo di luna sogna ubriachi supini di brezze
il mio volto che sogna è il volto della luna prima che nascessi
André Che Isse