viatori immoti di sogni su ginocchi scalzi d’estate
raccolgono curve di vento nell’angolo del gomito
guardarti negli occhi aspettando che inizi il mondo per baciarti
come se prima di nascere fosse il corridoio con l’eterno
impaniato di vita ti pettino i desideri ai confini della notte
non svelandoti che un solo silenzio per volta
fervoroso di vizi che non siano che d’amore soltanto
con lune raccolte per vederti trovarle nelle tue tasche
vorrei conoscere gli dèi ma non prima di staccarmi dai tuoi pensieri
quelli madidi egregi d’apogei
e voglio vivere legato alle rose come sebastiano ai dardi di sole
proprio mentre tu mi affoghi d’amore la bocca
André Che Isse