rincaso sempre giocando alle stelle
e il fiato profuma di eterno adesso
quanto mi piacciono gli acrobati increati che raccolgono melagrane
ho fatto una pasta con le lune per pranzare con gli dèi
perché occorre nascere ad ogni battito di ciglia
emozionati più dei sogni dai pensieri contro il sole
vorrei avere l’orecchio di un direttore d’orchestra per ascoltare la neve
posarsi nella notte muta in bocca d’airone spalancata di stupore
e voglio disegnare il passo su filodarianna
inzafardato di luna gigante rossa in tazza grande
ma gli angeli non hanno le piume perché sono di vento
e se parlo col vento ridiamo assieme ebbri poeti
André Che Isse