quando cammino tra i pensieri faccio un tratto di universo
ubriaco di tigli odorosi tra lune diurne
attraverso la nascita d’idee icarie come nauta sidereo
coi ginocchi nei gomiti aggueffato di sole
e con la bocca affogata nel tuo manto dorsale ti divoro d’amore
aspettando che piova il tuo sesso di commozione scalza
potrei guardarti fino alla fine del mondo
e poi dietro l’universo lucidarti le ali
come si può smemorare l’eclittica dei sogni?
una volta nati da un fiore le mani per sempre petali nelle tue gote
ed ora aspetto che m’imbavagli di baci annullando ogni distanza
lo spazio zero dell’universo dove rimane solo il nostro talamo ulisside
André Che Isse