posso abbottonarmi camicie come salissi sui draghi
pedalare nella pioggia di seta estiva serrata madido di foresta equatoriale
ma il mio tallone di luna danza l’ebbrezza di gigli d’albume
ho visto le tue braccia sottili salire le stelle come filidarianna
la luce del gesto più veloce del sole
e quel tuo sorriso gentileterno che fa gola alla mia transverberazione
così che la notte nereggi pettinando la tua chioma
così che la notte si perda le stelle nei tuoi occhi
tanto che nel pozzo dove cadono le lune sedimenti il rosso del cuore
posso bere a collo le nubi
cenare con proust a patate gialle di delft
ma mi fermo a guardarti
André Che Isse