se mi ascolto essere mi viene la pelle d’eterno
mentre apro in due l’istante suggendone il frinire
siamo già tutto in nuce filidarianna aggueffati prima di nascere il mondo
prima di giungere al mondo infilati nell’aria come danzatore allo specchio
c’è da ubriacarsi a guardarsi negli occhi l’eterno
nulla ha fine quando siamo scient’ignudi scalzi danzanti
qui nel giardino d’estate le cicale smatassano la pelle di ciò che saremo
ora soltanto madido nudo di frinire
ma una matita gialla tra le dita di un piede levato non cadrà sulla luna
scriverà invece la tua chioma nel dorso d’eterno amoroso
da un gesto gentile nacque una danza quella stessa che inventò il mondo
e i polsini bianchi abbottonati da dita di pizzo
André Che Isse