a volte cado come atomi di neve senz’ali
trapasso il fiato e annodo un filo di sole giallo
mentre a mezz’aria l’oro riflette muto e ignaro
e l’iride non conosce ancora dove cadrà il mare
ma poi l’amore eterno, quello che quando provi a smacchiarlo si scolpisce
quello che quando lo baci si sveste il corpo dell’universo
e allora andata e ritorno dalla luna mille volte alla velocità del tuo guardo
raccogliendo fragole scalze dalle stelle quelle che capriolano a scapole nude
quindi, tra il nulla e il caso ci sono le tue dita sui miei occhi di prati
a crescermi a giochi di risa sui cedri dal dorso odoroso
e a volte ti annodo così stretta alla mia coda da pettinarti la mia luna addosso
quella in cui alberghi regina fin da prima che nascessimo insieme nel mondo
André Che Isse