mi sveglio dal sonno e subito sfrego i ginocchi insieme per rubarne il fuoco
così che prima del mondo io rinasca ogni giorno primo giorno del mondo
dalla mia bocca fa colazione una stella prima che m’alzi in piedi nel sole
e riconoscendone fiato sciente m’imparadiso in scampoli d’eternità
ma quando ci s’innamora follemente di vita?
forse quando tra l’anima e il giorno non ci passi neppure un neutrino
e allora scalzo voglio allunarmi ad ogni battito d’iride!
e non perdermi neppure la polvere di un atomo ebro!
si va in scena proprio sulla filigrana delle ore imbandite
ed io come danzatore ulisside lunisolare scalzo m’indio
ho sognato una segreta di fiori così aulente da svegliarmi madido odoroso
non ricordando che mi ero profumato per sognare
André Che Isse