voglio capire come il vento s’infili tra molecole scalze
e aspettare che si svuoti il mondo per raccoglierne fiati di fiori
se lasci le vene come fiumi senza nauti scavallare gaudiose
potresti sentire lo sciabordio ebro delle nubi apparecchiarsi
ma c’è un attimo prima che due bocche si perdano i confini per sempre
è un’attesa muta dove il mondo ha il perfetto equilibrio vermiglio
ho danzato la mia vita prima che accadesse in erbario sciente
e ora l’odore delle pagine è la mia chioma che garrisce alla luna
mentre il silenzio del piacere ha il sesso del sole
proprio come l’oro dei pensieri quando tesaurizza luccicanza nuda
l’ala che sposta i neutrini non ha romore che sorriso di dèi
quello stesso che ti raccolgo in un cesto di guardo
André Che Isse