TRA IL TUO FIATO E QUELLO DI DIO PUOI STENDERE IL BRACCIO D’ARCIERE

abbiamo dimenticato la domanda e ci siamo persi per strada
chi ero prima di nascere e quando non c’erano occhi per chi luccicavano le stelle?

se prendo il tempo fra le mani posso plasmare l’eternità con le dita
ma se non avvolgo la luna in un panno non saprò mai che sono esistito

non cercare fuori dai tuoi passi perché con piedi scalzi si può arrivare al sole
e mentre gli alberi crescono puoi mangiare le mele che conoscono gli dèi

abbiamo dimenticato che la luce ha scoperto il mondo che tocchiamo
e solo gli arcieri di stelle allungano il fiato d’ebbrezza increata

se guardo la lancetta dei minuti per un’ora posso capire il gusto dell’eternità
e se con la stessa attenzione cavalco il giorno diventiamo immortali

André Che Isse

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