i giorni dell’universo si appoggiano al dorso delle stelle
decantando l’estasi di dio
e non importa che non esistano dèi
quando posso pettinarmi l’ebbrezza dei pensieri
c’è un posto in tutto il tempo increato tra il desiderio e la nuca
dove l’eternità si raccoglie dagli alberi
chiomeggia il fiato lungo l’ipotenusa dell’amore
con passi scalzi nei ginocchi della luna sull’eclittica dell’essere
André Che Isse