ci sono alberi su cui saliresti per sempre scalzo
forse i tuoi sogni ci abitarono senz’ali prima del mondo
ho costruito il portico per ascoltare la pioggia
per leggere il cielo con il dorso sull’assito di ciliegio assolato
e guardarti arrivare dalla luna
la felicità di un albero nelle nervature chiaroscure di luna
come gli angoli della bocca dove ti acciambelli nuda
sei distesa dove i miei pensieri nascono
il tuo dorso ha inventato il mio tempo
seppure abbiamo iridi diverse guardano nella stessa direzione del mare
e ora m’infilo le braccia nelle maniche dei tuoi occhi
e tu mi abbottoni la chioma con la tua
André Che Isse