coi talloni infilati nell’anima e pensieri solubili come nubi
sono nocchiere di vascello spiegato dietro la luna d’albume
dal ponte mi nutro di stelle nell’unica notte che conosca eterna
e insieme il mio fiato si stira di bellezza come dorso nudo d’estate
ho visto stendersi il sole sulle case come lenzuola allindate sul talamo
e pietre calde nelle mani come conchiglie per ascoltare dove cade il mare
poss’io esser dipinto dal cielo così che di stesso azzurro ci s’incarn’insieme
e passare il giorno proprio nel guado aurorale ammusati
ecco che tolgo le ali per amarti
solo i ginocchi di pelle nel cucchiaio dei tuoi
lasciandomi cadere dalla torre come lanterna cinese ardente
fino a che in cristallo di neve io danzi barbicato di vento
André Che Isse