foriero nauta silente dietro l’universo
tesauriere aurorale di fiato increato
raccolgo albume di nubi in canestre caravaggesche
quanto giallo van gogh su piccoli muri proustiani di sole
eccomi nell’unico giorno che conosco,scalzo su pedali e guardo di nubi
la prima ruota inventata è la stessa con cui danzo la curva del braccio
sono di dioniso icario più di quanto lo furono gli dèi
perché chi pettina lena di nubi cura la chioma dell’essere
cos’è vivere se non capire come sorridono le nubi?!
seguirne la rotta come ruote in solchi di neve
senza perderne disegno né nero di china sull’albume
così che nudo auriga alberghi ebbro tra neutrini di gote
André Che Isse