non ci accorgiamo di scolpire l’aria camminando
di rubarle l’antro diafano con passi accidentali
ma come posso ordinare le molecole per nome?
intanto le conto nel mio passo ebroicario!
e m’indio dentro colonne di pioggia barocca madido di higgs
siamo materiati di stelle e se le ascoltiamo sapremo dove andare
ecco allora che mi raccolgo le ali per l’arco di ulisse
strale di dioniso che trapassi dodici lune dietro l’universo del guardo
stambura o musa le mie gesta mute! a chi nelle tasche ha cuore di stella
perch’io possa abitarmi i ginocchi d’arciere allunati curvando infiniti di sole
così che come un lionardo io misuri eclittiche di volo con dima di gomiti
su cui filodarianna sdipani il giorno che sale sui cedri a riveder le lune diurne
André Che Isse