COPPIERE DI PENSIERO

io creo e vendemmio ebbrezza
con voce gentile e urla di pietre aurorali eclissate

ho raschiato la notte col dorso del pennello come rembrandt le pupille dell’olio
e dietro la luna frombolo ciliegi da cui nasceranno vermiglie le gote nei baci

vorrei essere coppiere prima che io nasca per guardare il pensiero in bocca
ma incarniamo l’eterno in un battito d’iride soltanto

la commozione è l’oro del poeta
ed io mi nevico addosso di sole

così che torri d’albergare stelle su muri gialli proustiani s’inalberino
come potrebbero aranceti coltivarsi a idee

voglio essere coppiere alla tavola delle idee trovate
quelle che il giorno dopo il guardo sia un poco più eterno

André Che Isse

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