coltivo un silenzio d’argento scalzo obovato
che si pettina di nascita fino alla fine del mondo
che schiudendo la bocca l’aria curvi tra i denti
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ogni cosa principia al pensiero con passo fragile di dioniso
tanto che se fantasio al limine dell’universo posso caderci dentro
più di quanto il sole m’abbrunisca i bracci
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così bastevole sarà conoscerti in un atomo per riddare all’elisio
tanto che dal gomito ai diti un filodarianna di miele soltanto
quando un silenzio ostenda la sua epifania come angelo che l’ali fossero romore di neve
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ho scelto la via delle luna come imponderabile curva d’amore
un filodarianna dal primo passo alla fine dell’universo
quella stanza che dall’iride alle ali fa angolo di stella
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André Che Isse