seduto a scriba ocra conserto, ausculto polirsi d’acqua la curva su sasso
bizantismo a curvatura leggiadra per densità di pensiero immoto sull’ala
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è quell’attimo prima dell’amore che gonfia la gota a luna vermiglia!
desiderare la luna è snudarsi l’anima al sole
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ma cosa rimarrà tra le dita alla fine delle stelle?
l’odore di un giorno d’amore qualunque: l’ali di un guardo sciente
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allora avvolsi i ginocchi con grazia come nubi ragnate ad angolo
quando più sia il desiderio che lo spazio
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così curvai la notte con pensiero bizantino
abbottonando molecole di pane nel dorso
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così tesi la fune senza vederne i capi dal principio di mondo al limine d’universo
che stando nel mezzo sospeso, l’alma ostenda ora il suo raggio eternale: dima gaudiosa!
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André Che Isse